SALIRE, RICOSTRUIRE, RISORGERE
Gian Maria Tosatti, Testamento - devozioni X | a cura di Alessandro Facente, Fondazione Volume!
Roma, Torre idrica dell'Ospedale San Camillo | fino al'11.06.2011
di Ilaria Piccioni
La proiezione è su un tempo non vissuto direttamente, di là da venire, in cui è segnato il termine, la fine dell'esistenza. Tutto si apre e si chiude alle 10.36? Un momento sospeso, come i due orologi che segnano l'orario improbabile che ha fermato l'accaduto e il non svolto, in prossimità dell'ingresso, prima della salita.
Il luogo del non-tempo è la Torre idrica dell'Ospedale San Camillo di Roma, la ‘proiezione temporale’ è di Gian Maria Tosatti: Testamento - devozioni X è la decima ed ultima tappa di una ricerca che, dal 2005 a oggi, ha visto dipanarsi progetti installativi ambientali di tema evangelico.
Con intensa concentrazione, distante da note declamatorie, l'artista chiama lo spettatore/performer a un'esperienza solinga, individuale.
La torre idrica è un ospite ideale, discreto, che neutralizza l'aspetto interpretativo caratterizzante di spazi espositivi: è ferma ed isolata da lustri. Ha visto la luce negli anni 20, ha mantenuto alcuni segni d'identità delle epoche trascorse, ma senza una connotazione troppo evidente. Si sente soltanto l'eco del passato fermo, interrotto; a scandirla, singhiozzi di musica. Poche tracce sono rimaste a indicare il vissuto, ora non più attivo. Tosatti ha inglobato il contenuto concettuale in un bozzolo, in un involucro protettivo, verso una resurrezione inaffrontabile. Dalla soglia, chiusa alle spalle, l'atmosfera contemplativa è avvalorata dalla salita delle rampe di scale, su, verso gli ambienti più alti, sovrapposti in una verticalità che risulta propriamente funzionale. Nelle stanze dei primi due piani, ex ambienti domestici, Gian Maria lascia sussurrare le tracce di esistenze, per intervenire con oggetti ed elettrodomestici deviati dall'abituale uso. Televisori accesi, monitor formicolanti privi d'immagine, radio che suonano musica del secolo scorso e che, in momenti inaspettati, fanno vibrare sempre una stessa frase, declamata da una voce maschile, decisa.
Le finestre, ricoperte da diafane pellicole plastiche, filtrano la luce esterna e trasudano internamente secche sbavature di pigmento seppiato, che cola asciutto dal davanzale: lingue di umori indefiniti, non preponderanti. Se tutto è così tenue allo sguardo, è l'aspetto emozionale che insegue un crescendo evocativo e di attesa. La sospensione è subita anche dalla scala a pioli di legno, ferma al centro di una stanza, e dalla sedia, trattenuta in bilico su due piedi.
Poi, per raggiungere la sommità, la salita si fa più ardua, le scale più ripide e strette, più buie e vorticose. Ad avvolgere la tensione, un odore che richiama vecchi fienili di campagna o cadenti sottotetti, ripari di uccelli. Al culmine, con l'apertura sull'orizzonte della città visibile a 360°, si scopre nell'ultimo ambiente, al sommo della torre, la sintesi della fine. Altoparlanti, apparecchi di registrazione, strumenti per la diffusione della frase che echeggia e accompagna la salita, solidificano il pensiero che Frank Lloyd Wright ha espresso poco prima di morire: “if I had another fifteen years of work, I could rebuild this entire country, I could change the nation”.
Cosa possiamo cambiare e ricostruire di questa esistenza? È la messa in discussione di un pensiero che è la vita stessa, una cantilena sinusoidale all'interno dell'esistenza. È il tema della resurrezione, ridondante frustrazione umana.
Gian Maria Tosatti, TESTAMENTO – DEVOZIONI X
a cura di Alessandro Facente
dal 10 maggio all’11 giugno 2011
Torre Idrica dell’Ospedale San Camillo - via Ramazzini 76 - Roma
Prodotto dalla Fondazione VOLUME!
via S. Francesco di Sales, 86/88 - via di santa Maria dell’Anima, 15 - Roma
PICS’ CREDITS & COURTESY:
Gian Maria Tosatti, Devozioni X
Torretta dell’ospedale San Camillo di Roma, 2011
Courtesy Fondazione Volume! e Gian Maria Tosatti