My hart is so leeg soos 'n spieël - Kaapstad episode

titolo: Il mio cuore è vuoto come uno specchio - episodio di Cape Town

anno: 2019

tecnica: installazione performativa

dimensioni: site specific

breve descrizione: L’episodio di Cape Town era basato sulla prospettiva di coloro che hanno attraversato anni difficili senza riportare cicatrici visibili o ferite. Essi hanno fatto parte di un sistema e ne sono stati alieni allo stesso tempo. Erano nel corso della Storia, seguendone il flusso. Durante i fascismi, quello emerso in Europa nella prima metà del secolo scorso e quello che si è sviluppato in Sudafrica nella seconda metà, la maggioranza delle persone non ha commesso alcuna atrocità, ma era presente mentre deportazioni, e segregazioni avvenivano e mentre leggi razziali venivano emanate, a volte voltando la testa, altre credendo a ciò che gli veniva detto. La storia dell’Europa ha registrato processi, ha avuto una Norimberga, ma le vere rese dei conti sono avvenute davanti allo specchio e hanno richiesto molti anni. In Sudafrica il processo di cambiamento è stato politico e intimo. Non si è basato su una carneficina, ma su un lento risveglio della coscienza. Il lungo e profondo lavoro fatto per realizzare questa installazione è stato incentrato su quella intimità, su quegli specchi e sulla frequenza di respiri prodotti da chi gli stava di fronte alla propria immagine sfocata, aspettando di rivederla chiara.



@ A4 Arts Foundation

title: My Heart is a Void, the Void is a Mirror - Cape Town Episode

year: 2019

technique: performative installation

dimensions: site specific

brief description: In the Cape Town episode the main focus was the perspective of people which passed through troubled years with no visible scars or wounds. They were part of a system and they were aliens at the same time. They were in the course of history, following the flow. During Fascisms, the one that happened in Europe in the first half of the last century and the one that happened in South Africa in the second half, the majority of people did not commit any atrocities, but they were present while deportation, segregation was happening and racial laws were proclaimed, sometimes turning their heads, sometimes believing what they were told. European history had trials, it had Nürnberg, but the majority of the reckonings happened at the mirror and took years. In South Africa the process of changing was political and intimate. It was not based on a carnage, but on a slow awakening of awareness. The long and deep work made to create this installation was focused on that intimacy, on those mirrors and the frequency of breath produced by the one who stands in front of his own blurred image, waiting to see it clear again.


@ A4 Arts Foundation