Mana sirds ir tukša kā spogulis - Rīgas epizode

titolo: Mana sirds ir tukša kā spoguils - Rīgas epizode

anno: 2018

tecnica: installazione performativa

dimensioni: site specific

breve descrizione: L’episodio di Riga è un dialogo molto intenso con la sensibilità che pervade la città e il popolo che vive lungo questo confine settentrionale dell’Europa. Qui ogni cosa sembra rarefatta e più chiara al contempo. Gli spazi tra le case, tra le persone, consentono di vedere meglio molte dinamiche del presente. Riga è una città molto silenziosa. Ogni cosa sembra evidente già nella sua forma. Il tema principale di questo lavoro è la scomparsa. Un sentimento comune nell’intero continente, che qui è particolarmente acuto. La struttura dell’ex fabbrica tessile Bolševička è stata trasformata dall’artista in un condominio proletario, uno dei tanti che sono stati costruiti qui in passato e che ora sembrano deserti, anche se c’è vita dietro le porte chiuse e dietro le finestre. Ci sono molte tracce della presenza umana, ma né uomini né donne né bambini sono visibili essi sono come scomparsi. L’artista comincia da questa distanza, da questa invisibilità, da questa distanza, da questa separazione che infrange l’idea di Stato come corpo collettivo, a riflettere sulla consapevolezza di essere una società che lavora collettivamente per costruire un futuro, una prospettiva. Il lavoro è pervaso da un senso glaciale di solitudine e paura. E il percorso del visitatore sembra un viaggio dentro ciò che rimane del sogno di un morto.



@ ex fabbrica Bolševička, Riga

prodotto da Magic Carpets

Homo Novus Festival

title: My Heart is a Void, the Void is a Mirror - Riga Episode

year: 2018

technique: performative installation

dimensions: site specific

brief description: The Riga Episode is a very intense dialogue with a sensitivity that pervades the city and the people who live along this superior border of Europe. Here everything seems rarefied and clearer at the same time. The spaces between houses, between people, allow to see better many dynamics of the present. Riga is a quite silent city. Everything seems just evident in the shape of things. The main topic of this work is the sense of fading. A common sensitivity for the entire continent, that here is particularly sharp. The premises of the former textile factory Boļševička are transformed by the artist into a proletarian compound, one of the many that had been built in the past and that now look deserted, even if there is life behind the closed doors and windows. There are many evidences of human presence, but no man or woman or child is visible, they just seem vanished. The artist starts from this invisibility, this distance, this separation that breaks up the idea of the State as a public body, to reflect upon the awareness of being a society working together to build a future, a perspective. The work is pervaded by a glacial sense of loneliness and fear. And the path of the visitor looks like a journey into what remains of a dream of a dead man.



@ex Bolševička factory, Riga

produced by Magic Carpets

Homo Novus Festival